2010

CONCORSO VILLA REGINA – TORINO

L’idea iniziale di progetto è stata quella di assorbire quanto più possibile dal contesto circostante, che è evidentemente il prodotto simultaneo, ma creatosi in un lungo arco di tempo, di un’armonia di visuali e di forme architettoniche e naturali che dialogano tra loro e caratterizzano il genius loci di questo sito di grande forza singolarità e bellezza.
Il tema risulta infatti molto interessante proprio per il forte carattere dell’edificio preesistente, la Villa, e della sua posizione che dominando la città di Torino, si è depositata nella memoria della città e del luogo creando un equilibrio con il contesto architettonico e naturale circostante perfetto, che, finora, era rimasto inalterato; equilibrio che il progetto mira a conservare.
Per fare ciò ci siamo accostati alla Villa con volumi bassi e particolarmente semplificati nelle forme e nelle linee ricercando un tipo di linguaggio che non si sovrapponesse a quello dell’edificio esistente ma che fosse il più possibile neutro e sottotono in modo da accostarsi funzionalmente come volume annesso alla Villa -museo, distaccandosi, al contempo,nel linguaggio, dall’edificio come monumento storico e dichiarando volutamente la propria contemporaneità.
Tuttavia il linguaggio della modernità non è assolutamente calcato e anzi la ricerca di linee pure che possano suggerire una continuità e un armonia mira proprio a rendere il più possibile fluido il passaggio dall’esterno dei giardini all’interno dell Villa con il suo museo, passando attraverso questo nuovo corpo per l’accoglienza e la ricezione dei visitatori.
Come dice il motto : nel tempo istantaneo di una «frazione di secondo» il visitatore è in grado di cogliere simultaneamente più elementi, che fra loro dialogano da secoli in questo luogo e che ne «fanno» concretamente l’anima e cioè: la vallata nella sua urbanità e nei vigneti, i giardini iper-razionali della Villa e il monumento storico di Villa Regina.
Il progetto, come un contenitore, vuole raccogliere in sè tutte queste sfaccettature del volto della Regina per offrirle al visitatore del museo.
La volontà era quella di caratterizzare questa «soglia» attraverso gli elementi cardine del luogo assorbendoli e portando l’uno all’interno dell’altro, creando un continuum armonioso nel momento del passaggio/ingresso alla Villa e facendo in modo che il visitatore potesse continuare a gustare la suggestione dell’intorno mano a mano che si avvicinava alla Villa, lasciandolo progressivamente e lentamente dietro di sè mentre procedeva verso l’interno del museo.