2016

EDIFICIO RESIDENZIALE – VIA SCANDELLARA – BOLOGNA

La conformazione planimetrica dell’edificio presenta un aspetto tipico con la stalla al piano terra e il fienile al piano primo dotato di porzione porticata. In questo caso la parte porticata è stata arbitrariamente chiusa con componenti in legno e reti metalliche allo scopo di impedire l’intrusione di persone o animali. La finitura esterna risulta essere alquanto grossolana, con porzioni di intonaco distribuite a chiazze irregolari su tutta la superficie delle pareti, le quali risultano o solo tinteggiate o intonacate e tinteggiate o con superficie con finitura differenziata a zone. In ogni caso si tratta di una situazione in essere molto precaria e priva di una valenza testimoniale. Elemento architettonico ancora ben visibile sono le paraste con fasce in rilievo presenti su tutti i fronti, così come i pilastri della parte porticata che sono annegati nei tamponamenti eseguiti successivamente. Il tetto si presenta con la consueta forma a padiglione rivestito con coppi in pessimo stato di conservazione e con un cedimento evidente nella zona del colmo. Si precisa che trattandosi di immobile in pessimo stato di manutenzione, dichiarato inagibile con atto PG. 58949/2011, l’ipotesi progettuale di una demolizione con ricostruzione risulta essere necessaria viste le condizioni precarie dell’immobile. In fase progettuale si è concepito un nuovo oggetto architettonico che, pur mantenendo in forma stilizzata la conformazione volumetrica di massima dell’oggetto originale,
rompe contestualmente tale riferimento mediante l’innesto sul fronte principale di un corpo aggettante completamente a sbalzo e tramite un coperto dotato di rivestimento metallico privo di sporto di gronda. Tali soluzioni hanno lo scopo di evidenziare un distacco architettonico sostanziale con l’edificio esistente. Si prevede un incremento volumetrico complessivo di un valore inferiore al valore massimo consentito pari al 20% dell’esistente (ai sensi dell’ART.56 del RUE). Tale incremento è stato localizzato principalmente su fronte est allo scopo di non ridurre la distanza dalla strada principale via Due Madonne e nel contempo ottenere un incremento della volumetria interna che consenta un razionale sfruttamento dello spazio residenziale interno. La configurazione originale dovuta all’utilizzo strumentale all’attività agricola non è ovviamente compatibile con l’uso residenziale, quindi si è proceduto ad una necessaria ridistribuzione funzionale degli spazi interni, creando quattro alloggi autonomi di cui tre di tipo duplex sui due piani. La mancanza di una disposizione razionale delle bucature preesistenti, ha reso necessaria una rielaborazione dell’impostazione prospettica in modo da garantire una resa dell’illuminazione interna adeguata alle necessità funzionali e al soddisfacimento delle normative vigenti.